Ti osservo Sig.na 25 ciliegie, mentre alzi un muro per chiedere un abbraccio.
Chissà come fai a trovare sempre il modo per recuperare corazze e aculei proprio nell’esatto istante in cui non vorresti fare altro che spogliartene.
Ti guardo e mi chiedo se sarò in grado di accoglierti quando da curva tornerai ad essere storta.
A volte è un movimento impercettibile sai?
Come quando parli e sposti la bocca, come faceva lui.
Come quando ti fanno un complimento e abbassi lo sguardo, come faceva lei.
Come quando il sole colora la pelle ma il cuore resta avvolto in un contenitore di policarbonato.
Quale è il materiale più infrangibile che conosci?
Quanto ne puoi ordinare mentre attendi che l’alba illumini di nuovo la città?
Quando tornerà la luce del giorno, che maneggi meglio della notte, che impedisce ai sognatori di parlare a sproposito di emozioni?
È impressionante sai? Vedere quanto la latta oscuri le tue pupille e realizzare con quanta forza le tue parole siano capaci di bloccarsi nella trachea.
I sentimenti ti rendono afona, la paura di non avere il controllo ti fa alzare le spalle e ti obbliga ad azzerare ogni aspettativa.
Che fatica volerti bene davvero Sig.na 25 ciliegie, continuamente alle prese con i tuoi silenzi pieni di sorrisi da giullare, di spallucce e dolori spostati, di a me va bene tutto sussurrati con la nonchalance di chi finisce per crederci davvero.
Quanto ti manca quel coniglio brontolone che si ostinava a volerti bene sopra ogni cosa?
Riuscirai mai ad assolverti per non essere riuscita a salvarlo?
Chissà se lui ti ha perdonata, chissà se esiste un posto dove il senso di colpa va in vacanza.
Manchi forte.
Ma ora torno a dimenticarmene.
Chissà come fai a trovare sempre il modo per recuperare corazze e aculei proprio nell’esatto istante in cui non vorresti fare altro che spogliartene.
Ti guardo e mi chiedo se sarò in grado di accoglierti quando da curva tornerai ad essere storta.
A volte è un movimento impercettibile sai?
Come quando parli e sposti la bocca, come faceva lui.
Come quando ti fanno un complimento e abbassi lo sguardo, come faceva lei.
Come quando il sole colora la pelle ma il cuore resta avvolto in un contenitore di policarbonato.
Quale è il materiale più infrangibile che conosci?
Quanto ne puoi ordinare mentre attendi che l’alba illumini di nuovo la città?
Quando tornerà la luce del giorno, che maneggi meglio della notte, che impedisce ai sognatori di parlare a sproposito di emozioni?
È impressionante sai? Vedere quanto la latta oscuri le tue pupille e realizzare con quanta forza le tue parole siano capaci di bloccarsi nella trachea.
I sentimenti ti rendono afona, la paura di non avere il controllo ti fa alzare le spalle e ti obbliga ad azzerare ogni aspettativa.
Che fatica volerti bene davvero Sig.na 25 ciliegie, continuamente alle prese con i tuoi silenzi pieni di sorrisi da giullare, di spallucce e dolori spostati, di a me va bene tutto sussurrati con la nonchalance di chi finisce per crederci davvero.
Quanto ti manca quel coniglio brontolone che si ostinava a volerti bene sopra ogni cosa?
Riuscirai mai ad assolverti per non essere riuscita a salvarlo?
Chissà se lui ti ha perdonata, chissà se esiste un posto dove il senso di colpa va in vacanza.
Manchi forte.
Ma ora torno a dimenticarmene.